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Lavanda

lavanda

Lavanda

NOME SCIENTIFICO:
Cerfoglio

FAMIGLIA:
Labiate

DESCRIZIONE:
La Lavandula officinalis, la vera lavanda, è un piccolo arbusto sempreverde e rustico, a portamento eretto, che a maturità può essere alto oltre un metro e spesso necessita di sostegni. Coltivata per il delizioso profumo delle sue spighe fiorifere, ma decorativa anche per le fitte foglie argentee, la lavanda, cresce spontanea nelle zone collinari, mentre al di sotto dei 500 metri è diffusa la Lavandula spica, o spigo, che teme il freddo e fiorisce circa un mese dopo.
FUSTO: I fusti della lavanda, elegantemente contorti, e legnosi dal secondo anno di coltivazione, tendono a scortecciarsi sui rami più vecchi e a prostrarsi.
FOGLIE:Le foglie sono opposte, lineari, ricoperte da una fine peluria che assume sfumature argentee sulle foglie vecchie, quasi bianche su quelle giovani; anch’esse sono deliziosamente profumate, più o meno intensamente a seconda delle varietà.
FIORI: Le foglie sono opposte, lineari, ricoperte da una fine peluria che assume sfumature argentee sulle foglie vecchie, quasi bianche su quelle giovani; anch’esse sono deliziosamente profumate, più o meno intensamente a seconda delle varietà.

HABITAT:
Il clima temperato è gradito alla lavanda, per cui la si trova allo stato spontaneo in molte zone del Mediterraneo; il terreno ideale per la sua coltivazione è asciutto e leggero, calcareo, non compatto.

COLTIVAZIONE:
Coltivare la lavanda non presenta difficoltà: l’unica attenzione va posta nel drenaggio, che deve essere ottimo in quanto le radici di queste piante temono i ristagni d’acqua. La coltivazione su terreni scoscesi è ideale sia perché il decorso dell’acqua piovana è favorito, sia perché le radici della lavanda contribuiscono a tenere fermi i terreni che hanno tendenza a franare. La lavanda può essere coltivata anche in vaso, purché all’aperto.
ESPOSIZIONE: Tutte le varietà di lavanda amano il sole, una posizione aperta risulterà utile per prevenire le infezioni da funghi.
RIPRODUZIONE: Il metodo più semplice e diffuso di moltiplicazione consiste nel far radicare talee di rametti semilegnosi, lunghi una quindicina di centimetri, staccati nei periodi dell’anno in cui la temperatura è stabilmente mite da piante giovani, preferibilmente al secondo anno d’impianto.
CRESCITA: Per mantenere in forma i cespi occorre potare le piante energicamente alla fine della fioritura ed eventualmente in modo più leggero a primavera per eliminare i rami rovinati dalla neve o dal gelo e favorire l’emissione di nuovi getti.
RACCOLTA: L’epoca della raccolta è in relazione alla varietà, coltivata, all’esposizione e all’altitudine; quel che si deve tenere presente è che i fiori, una volta recisi, devono essere sottoposti subito alla lavorazione se si intende ricavarne l’essenza. E’ importante raccogliere i fiori quando non sono ancora completamente schiusi, nelle ore centrali di giornate asciutte.
CONSERVAZIONE: I fiori di lavanda essiccati all’ombra si conservano poi in scatole di latta a chiusura ermetica; se vengono posti in sacchetti di tela fine e messi in armadi o cassetti profumano gradevolmente la biancheria.

PROPRIETA':
BELLEZZA: Chi desidera un’acqua di lavanda fatta in casa deve porre 30 grammi di fiori appena raccolti in mezzo litro d’alcool a 32°e lasciarli macerare per un mese, quindi filtrare il tutto.
SALUTE: Il profumo della lavanda attira le api, che producono un ottimo miele aromatico, mentre non piace alle zanzare che ne vengono infastidite: è consigliabile dunque, nelle afose sere estive, frizionarsi con acqua di lavanda per rinfrescarsi e nello stesso tempo evitare fastidiose punture. L’infuso di fiori di lavanda (10 grammi di fiori posti per tre minuti in infusione in una tazza da 200 millilitri) allevia le emicranie originate da digestione lenta, ha inoltre azione rilassante e antisettica per cui giova in caso di laringiti, alitosi e flatulenze.

CURIOSITA':
La derivazione etimologica del nome non lascia dubbi e ricorda l’uso che i Romani facevano di questa pianta: la usavano per profumare l’acqua dei bagni e come detergente.